Pepi Merisio. Gioco!

Con grande emozione siamo liete di annunciare l’apertura della mostra “Pepi Merisio. Gioco!” presso la splendida cornice cinquecentesca di Villa Fabri a Trevi (PG).

La mostra è un omaggio al Maestro della fotografia italiana (nominato così dalla FIAF nel 1988) Pepi Merisio, a pochi mesi dalla sua scomparsa, con cinquanta fotografie in bianco e nero e a colori dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, dove protagonista è il gioco! Tra giochi sulla spiaggia, sulla neve o su un lago ghiacciato, sfide a bocce, salti della corda, il gioco delle carte e quello del pallone: il visitatore è immerso nel mondo incantato dei giochi di grandi e piccini.

[…] Il gioco è l’alfabeto più immediato, quello che toglie i protagonisti dalla necessità di sentirsi in un ruolo predefinito, mettendoli nella condizione di rivelarsi. Il lavoro di Merisio ha per lo più questo indirizzo: lasciare che le cose accadano, si rivelino per quello che sono, mentre sta all’osservatore cercare di capire ciò che vede stampato.” (F. Arensi)

Basket in Seminario, Bergamo, 1964
Stampa ai sali d’argento, vintage print
Prove di teatro, i giochi delle comparse dietro le quinte, Jesi, 1967
Stampa ai sali d’argento, vintage print

La mostra, a cura di Flavio Arensi, è coprodotta e organizzata da Le Macchine Effimere e Menti Associate con il Patrocinio del Comune di Trevi in collaborazione con il Complesso Museale di San Francesco e sarà visitabile dal 24 giugno al 3 ottobre 2021 dando così il via per Villa Fabri e per l’intera cittadina umbra a una nuova stagione culturale che si snoderà attraverso incontri, conferenze e concerti.

 

“I ragazzi del Rione stella, i seminaristi che giocano a basket, gli orchestrali che attendono la scena giocando a scacchi, come la madre carica di legna e il figlio con la piccola gerla vuota che gioca alla fatica della vita, sono scorci o paradigmi della nostra esistenza. Ognuno con il suo portato di felicità e persino amarezza: il gioco finisce, si deve tornare a casa, ai compiti, al lavoro, alla normalità. Il gioco, in tal senso, è quell’attimo eroico e atemporale in cui ci si immerge per mettere uno stacco dalla cronaca ed entrare nella propria storia.” (F. Arensi)

 

Così Flavio Arensi, e gli scatti di Merisio colgono la dimensione senza tempo dell’aspetto ludico nelle diverse situazioni della vita quotidiana. Il metodo di Merisio è quello di concedere molto spazio alla propedeutica, allo studio delle situazioni, per poi giungere preparato a scattare la fotografia. Non pensava mentre premeva il pulsante, ma aveva molto pensato prima. Pensare, per Merisio, significava approfondire, caricarsi di stimoli per poter anticipare ciò che stava accadendo. Proprio come nel riferire di una partita di calcio o di una battaglia immaginifica fra eroi dai pantaloni corti, l’interesse per gli altri, per i loro movimenti o per la loro personalità, conduce il fotografo a inserirsi perfettamente nell’azione, cogliendo il momento più simbolico. L’opera di Merisio ha la grande fortuna di cercare il tempo emblematico, quello in cui qualcosa succede perché è il momento di succedere.

“La scelta di Villa Fabri non è casuale per questa mostra dedicata ai giochi. Già alla fine del Cinquecento Girolamo Fabri decise di rappresentare sulla volta dell’atrio, accanto alle allegorie delle stagioni e alla inquietante figura di Cronos, quattordici diversi giochi di bambini, una rappresentazione assai rara che testimonia l’importanza del gioco nel nostro tempo che trascorre”, spiega il Sindaco di Trevi Bernardino Sperandio.

Pepi Merisio, figura un po’ defilata nel panorama dei grandi fotografi italiani, è stato l’unico che ha lavorato fotografando quasi esclusivamente l’intero territorio italiano. Gli scatti del famoso fotografo ospitati a Villa Fabri raccontano il fascino degli svaghi di adulti e bambini, documentando allo stesso tempo l’Italia di ogni giorno dagli anni del boom economico agli anni Ottanta. Sono scatti che, con delicatezza e poesia, mostrano allo spettatore giochi sulla neve, sulla spiaggia o su di un lago ghiacciato, sfide a bocce, salti della corda, carnevali gioiosi, partite a basket di seminaristi festanti, tombole e bimbi felici saltellanti in piazza perché, come afferma Merisio, “in fotografia, decisivo non è l’attimo, ma lo sguardo di chi sa cogliere l’istante irripetibile di un momento, il dettaglio di ciò che appare. È sempre il fotografo che decide quando è il momento decisivo”.

Pepi Merisio

Giuseppe Merisio (Caravaggio 1931 – Bergamo 2021) inizia a occuparsi di fotografia come autodidatta nel 1947, progressivamente diventa protagonista del mondo amatoriale degli anni Cinquanta. Nel 1956 avvia la sua collaborazione con il “Touring Club Italiano” e in seguito con numerose riviste, tra cui “Camera”, “Du”, “Photo Maxima”, “Pirelli”, “Famiglia Cristiana”, “Paris – Match”. Nel 1962 passa al professionismo e l’anno seguente entra nello staff di “Epoca”.

La tradizione contadina e popolare della provincia e il variegato mondo cattolico sono i soggetti privilegiati di numerosi tra i suoi scatti. Nel 1964 pubblica su “Epoca” il suo servizio “Una giornata col Papa”, avviando così un lungo lavoro e seguendo Papa Paolo VI nei suoi viaggi apostolici in tutto il mondo.

Oltre a mantenere collaborazioni con numerose riviste internazionali, avvia un’intensa attività editoriale. Caposaldo della sua attività di narratore per immagini è l’opera “Terra di Bergamo in tre volumi”, edita nel 1969 per il centenario della Banca Popolare di Bergamo.

Da allora pubblica oltre 150 libri fotografici con diversi editori. Nel 1980 Progresso Fotografico gli dedica un numero monografico; nel 1982 L’Editoriale Fabbri lo accoglie nella collana “I grandi fotografi”, mentre è del 1996 il numero a lui dedicato da Foto Magazine. Nel 2007 la FIAF gli dedica il volume “Grandi autori” dopo averlo nominato nel 1988 Maestro della Fotografia Italiana. Nel 2008 il Ministero degli Affari Esteri lo incarica di allestire la mostra fotografica Piazze d’Italia da esporre nelle principali capitali europee e nel 2011 è invitato alla 54° Biennale di Venezia.

Pepi Merisio, circondato dall’affetto di figli e nipoti, si è spento a Bergamo il 2 febbraio 2021.

INFORMAZIONI

Titolo: Pepi Merisio. Gioco!

Sede: Villa Fabri, Via delle Grotte 2, Trevi  (PG)

Periodo: 24 giugno – 3 ottobre 2021

A cura di: Flavio Arensi

Catalogo: Lyasis Edizioni

Orario mostra:

Per i mesi di Giugno, Luglio dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Per il mese di Agosto dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Per i mesi di Settembre e Ottobre dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima); martedì e mercoledì contattare il numero 347 0796571.

Aperture straordinarie: domenica 15 agosto dalle 11.00 alle 23.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti:

Intero € 9,00 Ridotto € 5,00

Prevendite su: www.ticket.it – www.bookingevents.it

Hashtag ufficiali: #VillaFabri #PepiMerisioGioco

Foto: Pepi Merisio – Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini